Focus economia del 02/05/2024

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L'inflazione morde sempre meno: giù i prezzi dell'industria. L'Ocse conferma crescita 24 a +0,7%

A marzo 2024, i prezzi alla produzione dell'industria diminuiscono dello 0,2% su base mensile e del 9,6% su base annua (marzo 2023 - marzo 2024, era -10,8% a febbraio). Lo rende noto l'Istat. Sul mercato interno, i prezzi calano dello 0,4% rispetto a febbraio e del 12,7% su base annua (da -14,2% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi crescono in misura modesta (+0,1%) e registrano una flessione tendenziale stazionaria al -2,2%. Sul mercato estero i prezzi restano invariati su base mensile (+0,1% area euro, -0,2% area non euro) e flettono dell'1,2% su base annua (-2,0% area euro, -0,5% area non euro). Nel primo trimestre 2024, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell'industria diminuiscono del 3,4% (-4,8% mercato interno, -0,3% mercato estero). "A marzo - per Istat - i prezzi alla produzione dell'industria mostrano un nuovo calo congiunturale, più contenuto rispetto ai mesi precedenti, e dovuto principalmente al ribasso sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia elettrica". È il commento dell'Istat ai dati sui prezzi alla produzione dell'industria e delle costruzioni a marzo 2024. Sempre per Istat nel mese di aprile l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +1,2% di marzo). Intanto Ocse conferma una crescita italiana al di sotto delle stime del governo (+1%): le prospettive economiche dell'Ocse pubblicate ieri a Parigi il Pil dell'Italia dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2024 e dell'1,2% nel 2025. L'attività, sottolinea l'Ocse, ''resta debole''. "L'elevata inflazione nel corso degli ultimi due anni ha eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie rimangono restrittive e la maggior parte degli aiuti eccezionali legati alla pandemia da Covid-19 e alle crisi energetiche sono stati soppressi",prosegue l'organismo parigino, sottolineando che tutto ciò "pesa sui consumi e gli investimenti privati. Il previsto rilancio della crescita dei salari reali e l'aumento dell'investimento pubblico legato ai fondi provenienti dal piano Next Generation EU (NGEU) compenseranno solo parzialmente queste difficoltà", avverte l'Ocse. Ne parliamo con Fedele De Novellis, partner di Ref Ricerche.

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